La visita ginecologica è un momento significativo per la prevenzione femminile.
È infatti molto importante che la donna impari a conoscere, comprendere e apprezzare il suo corpo con l’aiuto esperto del medico e che viva bene, in modo sicuro e privo di timori, la sua vita sessuale. È utile iniziare questo percorso quando si desidera avere il primo rapporto sessuale in modo da programmare la contraccezione. Se però si hanno già 24-25 anni e non si sono ancora avute esperienze sessuali, è saggio iniziare a fare controlli regolari. La periodicità può essere annuale o biennale, con Pap test, a meno che non vi siano problemi particolari che richiedano monitoraggi più frequenti. La visita è preceduta da un colloquio che consente al ginecologo di raccogliere l’anamnesi familiare, fisiologica e patologica: stile di vita, storia clinica e informazioni sulla salute dei familiari. Se la paziente è ancora vergine, il medico esamina i genitali esterni (verificando se siano infiammati, arrossati, distrofici, con condilomi o altre lesioni), verifica le condizioni dei muscoli perivaginali e misura il pH vaginale con un piccolo stick. Un’ecografia trans-addominale, infine, consente di valutare lo stato di salute degli organi interni, in particolare utero e ovaie, e la presenza di cisti ovariche o, raramente, fibromi. Se la paziente ha già avuto rapporti sessuali, il medico esami- na anche il collo dell’utero con lo speculum, effettua il pap-test e (se indicata) la colposcopia. Infine, se la paziente ha dolore o bruciore durante i rapporti, diagnostica accurata- mente la “mappa del dolore” (sede e caratteristiche), uno strumento utilissimo per individuarne le cause, spesso multifattoriali. Durante la visita, il medico spiega quello che fa e per quale motivo: questo non solo tranquillizza la paziente, ma la coinvolge attivamente nell’esame, rendendola consapevole della importanza di controlli medici regolari e di uno stile di vita ispirato alla prevenzione.

Ginecologia
La visita ginecologica
Il Pap test
Il Pap test è un test di screening semplice, rapido ed indolore. Si effettua per individuare precocemente tumori del collo dell’utero o alterazioni delle cellule del collo dell’utero. Andrebbe eseguito regolarmente ogni anno da tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età. Trattasi di uno striscio, ossia di un esame citologico, ossia cellule prelevate dal vivo in corso della visita, da far analizzare ad anatomopatologo, che vengono spatolate sul vetrino. Tale prelievo è assolutamente indolore per la paziente. Uno strumento chiamato speculum viene inserito all’interno della vagina in modo che il medico possa vedere il collo dell’utero. Con un piccolo spazzolino (cytobrush) e una spatolina (di Ayre) si prelevano delle cellule, che vengono inserite in un contenitore con liquido fissativo ed inviate al laboratorio per l’analisi (Pap test in fase liquida). Il Pap test può essere eseguito anche durante la gravidanza. È consigliabile eseguire il Pap test anche se non si hanno sintomi, perché nel collo dell’utero ci possono essere delle cellule alterate, non visibili a occhio nudo, che possono in alcuni anni crescere fino a trasformarsi in un tumore. La cura delle lesioni elimina il problema ancora prima che si sviluppi. E la diagnosi precoce evita interventi demolitivi risolvendo definitivamente il problema.
La Biopsia Cervicale
La biopsia, consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto che viene successivamente inviato nel laboratorio di anatomia patologica la diagnosi istopatologica permette di definire con precisione le caratteristiche del tessuto prelevato e, nel caso dei tumori permette di definirne la gravità, In modo specifico, relativamente alla biopsia del collo dell’utero, la biopsia e l’esame anatomo-isto-patologico servono più frequentemente all’analisi delle lesioni preneoplastiche, cioè delle forme iniziali di tumore ancora “confinato entro i limiti di sicurezza” nel tessuto, prima che si trasformino in veri e propri tumori invasivi
La Biopsia Endometriale
La biopsia endometriale è una tecnica che serve per analizzare al microscopio l’endometrio cioè il tessuto che tappezza la cavità dell’utero. Per eseguire la biopsia endometriale si utilizza uno strumento chiamato Pipelle.
La Pipelle si presenta come un tubicino di plastica molto flessibile con un’apertura laterale sulla punta che viene inserito nel fondo uterino e con movimenti delicati di suzione e raschiatura consente la rimozione di cellule del tessuto endometriale. Il tessuto rimosso sarà posto in formalina o equivalente per la conservazione ed inviato ad un laboratorio, dove verrà elaborato e testato. Sarà poi letta al microscopio da un patologo che fornirà una diagnosi istologica.
Le Attività
Presso il centro medico Le Gravine è possibile effettuare le seguenti attività ginecologiche:
- Visita ginecologica e ostetrica
- Ecografia pelvica transvaginale e/o transaddominale 2D/3D
- Pap-test
- Tampone vaginale
- Applicazione spirale (I.U.D.)
- Monitoraggio ovulazione
- Ecografia ostetrica
- Bitest (misurazione translucenza nucale) NT e Bitest (dosaggio Free BHCG e Papp-A)
- NIPT (Non invasive prenatal test
- Ecografia ostetrica morfologica
- Ecografia ostetrica di accrescimento/flussimetria
- Ecografia tridimensionale (3 D e 4 D)
L'Ecografia
L’Ecografia ginecologica: è lo strumento diagnostico non invasivo più importante per la diagnosi delle patologie della pelvi femminile; è in grado di fornire una valutazione morfologica, dinamica ed interattiva, degli organi pelvici. Le finalità dell’ecografia sono molteplici: dal monitoraggio di pazienti sottoposte a terapie mediche/chirurgiche, all’identificazione di anomalie della morfologia, delle dimensioni e della struttura dell’utero e delle ovaie. È indicata nel percorso diagnostico di patologie disfunzionali ed infettive o di neoformazioni; in quello diagnostico di pazienti in menopausa, sintomatiche o con alti fattori di rischio; nel monitoraggio dell’ovulazione spontanea o indotta. L’ecografia transvaginale ha un potere diagnostico ed una accuratezza altissime per la diagnosi anche precoce dei tumori ovarici ed uterini, strumento indispensabile ed insostituibile per lo screening oncologico ginecologico, mandatorio nelle pazienti in postmenopausa. L’Ecografia morfologica 2D: è effettuata, di solito, nel secondo trimestre di gravidanza ed è prescritta dai ginecologi, come controllo di routine da eseguire tra la 19ma e la 21ma settimana di gravidanza. L’Ecografia morfologica 3D e 4D: è prescritta dal ginecologo come approfondimento diagnostico dell’ecografia morfologica 2D. L’ecografia 3D produce immagini tridimensionali statiche mentre quella 4D produce filmati, consentendo di visualizzare il movimento del feto.
La Colposcopia
E’ un esame che consente una visualizzazione accurata della cute della vulva, della mucosa (cioè della superficie di rivestimento) della vagina e del collo dell’utero. Per eseguire la colposcopia si utilizza uno strumento di ingrandimento chiamato colposcopio che amplifica la visione da 2 a 60 volte, consentendo al medico di rilevare delle anomalie che sarebbero sfuggite ad una visione ad occhio nudo. Introdotto lo speculum, il colposcopio viene posizionato all’ingresso della vagina in modo che il ginecologo, guardando attraverso il microscopio, abbia una visione ingrandita della superficie della vagina e del collo dell’utero. Le superfici da esaminare verranno quindi delicatamente tamponate prima con un batuffolo di cotone imbevuto di acido acetico e dopo con una soluzione iodata (soluzione di Lugol). Queste sostanze, applicate sulle mucose in esame, hanno infatti la capacità di mettere in risalto le aree anomale eventualmente presenti. La colposcopia viene richiesta di solito per esaminare in maniera approfondita la vagina ed il collo dell’utero in presenza di un Pap-test risultato anomalo. Qualora durante la colposcopia venga evidenziata una qualche area anomala, è possibile effettuare contestualmente un piccolo prelievo di tessuto.
Il Test HPV
Il test HPV (detto anche DNA HPV test) consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero (o cervice uterina) che vengono successivamente analizzate per verificare la presenza di virus potenzialmente oncogeni appartenenti alla grande famiglia degli HPV (Human Papilloma Virus) causa indiscussa dei tumori del collo dell’utero. Le modalità di esecuzione dell’esame sono analoghe a quelle del Pap test. Un test positivo all’HPV non significa necessariamente che una donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma fornisce informazioni su potenziali rischi e consente al medico di effettuare controlli più accurati.
I Marcatori Tumorali
Il carcinoma ovarico rappresenta nella donna la prima tra le neoplasie dell’apparato riproduttivo ed è al quarto posto tra le cause di morte per tumore nelle donne in tutto il mondo. Il tumore ovarico è tra le patologie oncologiche di più difficile approccio in quanto, non evidenziando sintomatologie specifiche, viene nella maggioranza dei casi scoperto tardi quando le possibilità di guarigione sono ormai compromesse. Sino ad ora, la medicina di laboratorio aveva dato scarso contributo alla diagnosi precoce. Il marcatore più importante, il CA125, si positivizza precocemente solo nel 50% dei tumori ed inoltre non è specifico solo nel carcinoma ovarico potendo essere presente nel sangue di pazienti con altri tumori o con altre patologie non tumorali (es. endometriosi).
Dal 2008, esiste un nuovo marcatore del tumore ovarico, denominato HE4, presente nelle cellule di tumore ovarico ed assente nelle cellule ovariche normali. La combinazione dei dosaggi sierici di HE4 e CA125 mediante un algoritmo chiamato R.O.M.A (Risk of Ovarian Malignancy Algorithm) consente di ottimizzare i percorsi clinico-diagnostici della paziente affetta da tumore ovarico e aumenta la sensibilità e la specificità nella rivelazione del tumore ovarico, negli stadi precoci, aumentando la probabilità di sopravvivenza della paziente.